Non si chiama così, ma quasi gli starebbe bene come nome. Lo conosco, sono stato padrino del figlio di sua sorella. Un ragazzo giovane, appena oltre 20 anni. Un figlio milanese. Madre, padre e figlio. Loro sono pensionati, lui senza un redito. Ha finito le superiori. Non è andato avanti. Ammette di non essere stato un grande studente. Gli piaceva di più pallone che libri. Il sogno di diventare un fuoriclasse è fallito. Nel club erano visti meglio i figli di papà e quelli raccomandati. Ma anche lui non si è impegnato troppo. Cerca lavoro. Niente o quasi. Qui e là lavora presso qualche chiosco finché non arrivi qualcuno più conosciuto. I giorni passano. I compagni si sono persi in giro. Alcuni all’università, gli altri sono riusciti a trovare lavoro e ci sono anche quelli che sono andati via da Milano. Ogni tanto qualche fidanzata…
Sempre più spesso passeggia da solo. Passeggia e nella sua solitudine ascolta se stesso. Pensa dove e come. I genitori l’hanno avuto tardi. Sono già all’età che qualcuno dovrebbe prendersi cura di loro guardare loro e non che loro devono pensare a lui. Specialmente il padre; è molto più anziano della madre. I genitori sono turbati, coscienti del fatto che non riescono ad aiutarlo. Nascondono le loro preoccupazioni. Un giorno durante una delle sue camminate si imbatte in un avviso su un palo di luce. Qualcuno ha stampato una pagina dall’Internet e l’ha incollata sul palo. Sulla carta, l’ambasciata degli Stati Uniti annuncia il concorso per vincere la carta verde, il permesso di soggiorno e di lavoro nel loro paese. Per i vincitori si apre il sogno americano. Strappa il foglio e lo porta a casa. Partecipa al concorso. Non aspetta niente. Non crede nella possibilità di essere estratto tra milioni di partecipati, di essere tra venti mila fortunati che saranno baciati dalla fortuna. Non importa. Il tempo non gli manca.
Aveva già dimenticato la faccenda quando gli arriva l’avviso via e-mail. Lui è uno dei venti mila! Ci sono le istruzioni e gli obblighi ai quali deve adempire per poter sfruttare l’occasione. Si sente scioccato. Piangere o ridere, non sapeva quale emozione prevaleva. Non è mai stato nemmeno a Roma e adesso la via per gli Stati Uniti si è aperta. Là non ha nessuno. Ha sentito che un compagno di scuola è finito a Chicago, ma come contattarlo. Anche se riuscirà, come andrà agli States. Il biglietto costa una cifra che lui non aveva mai nella tasca. Per questo potrebbe chiedere un prestito a qualcuno, ma qualche migliaia di dollari richiesti come garanzia, finché uno non si sistema, per non gravare sui contribuenti americani, da dove li procura? E supponendo che per un miracolo riesce a risolvere anche questo, come si caverà nel mondo straniero?
Non dice niente ai genitori; li vuole risparmiare. Le sue camminate e riflessioni diventano sempre più intense. Il monologo interno è continuo. Non si immaginava mai oltre oceano. In effetti non è uscito mai nemmeno da Italia. Ma Italia non si prende cura dei giovani. Le esperienze della vita l’hanno insegnato questo. Una volta in America, cosa potrebbe fare? Non ha alcuna preparazione concreta, un mestiere magari. Camminando così arriva quasi fino al centro di città. Gira dietro un angolo e sbatte contro un palo. Ancora. Gli si accende una luce nella testa. All’altezza dei suoi occhi una pubblicità per un corso di Forex. Trading delle valute estere. Al corso si affronteranno le analisi tecniche e quelle fondamentali, gestione del portafoglio e così via. L’indirizzo sulla pubblicità indica l’edificio di fronte. Entra e si informa. Il corso inizia domani. Organizzato dal comune non costa niente.
Passa una settimana e finalmente decide di dare la notizia ai genitori. Chiede un consiglio su cosa fare. Il padre risolve il problema. Vende l’appartamento e compra un monolocale in una zona periferica poco desiderabile. La differenza va al figlio. Il padre ha paura che lo paralizza, ma cerca di non mostrarla. Incoraggia il figlio, con le parole… sei uno duro, c’è la farai. Finito il corso di Forex parte per Chicago. L’ho aspetta il compagno di scuola; è riuscito a contattarlo grazie a sua sorella che gli ha dato l’indirizzo di posta elettronica. Questo gli racconta l’America, le sue esperienze. Cerca lavoro. Riesce a trovarlo in un piccolo studio che investe i soldi dei propri clienti. L’inizio è duro. Porta caffè e ciambelle, fa le fotocopie, a volte anche pulisce i cestini. Ma lo trattano bene. Uno dei soci è italoamericano e mostra una certa simpatia verso di lui. Lo introduce nel lavoro, nei grafici delle valute, gli spiega le esigenze dei clienti. Due mesi dopo gli affida il primo lavoro concreto, di poco conto, ma per lui importantissimo.
Si impegna al massimo. Rimane sveglio fino a tardi per leggere i libri sull’economia, sulle finanze ed anche le analisi politiche. Tutto questo influisce l’andamento delle valute e degli indici delle borse. Dorme poco. Spesso telefona ai genitori. Stanno bene e questo gli da una forza ulteriore a resistere e a insistere. Alla fidanzata manda ogni tanto una e-mail. È puntuale, è preciso, mette un impegno sincero nel lavoro. Arriva la prima promozione. Un’altra. Il tempo passa. La sua sicurezza sta crescendo. L’unica cosa che lo opprime è il fatto che i genitori, per dargli questa possibilità, stanno in una topaia. A volte piange e dopo si sente più leggero. Dopo 5 anni arriva anche la cittadinanza americana. Ha messo a parte un po’ di soldi e per la prima volta torna in Italia. Cerca un appartamento per i genitori, per restituire quello che gli aveva sottratto. Sta visitando la zona della città dove è cresciuto.
La nostalgia lo porta fino alla casa dove abbittavano. La mano si estende verso il campanello. Suona. Si apre la porta. Apre l’uomo al quale hanno venduto l’appartamento. Si ricorda di lui e gli offre un caffè. Gli chiede se conosce qualcuno che in zona vende l’appartamento. L’uomo lo guarda stupito: ma come sai che io vendo. Il cuore inizia a battergli. Un miracolo. Ha comprato lo stesso appartamento dove hanno vissuto dalla sua nascita. I genitori sono traslocati. Ha comprato i nuovi mobili. La sua felicità è immisurabile. Torna negli States.
Sta lavorando su sé stesso. Frequenta le scuole ed i corsi per le varie specializzazioni. Legge molti libri e fa le ricerche mirate su Internet, sui temi che gli possono essere utili per la crescita professionale. Sta valutando anche la possibilità di mettersi in proprio. Viaggia. C’è una cosa che non ha realizzato. Gli manca qualcuno con cui divedere i giorni, la felicità e la tristezza. Sta cercando da tanto tempo, ma non riesce a trovare la ragazza giusta. Ultimamente si è scoraggiato e quasi ha smesso di cercare. Forse lei troverà lui, dietro un palo di luce.