Stavo guardando “Nudi e crudi” sul canale 52, DMAX. Si tratta di uno dei miei programmi preferiti. Volendo o non volendo in questa fase pandemia della nostra vita passo più tempo davanti al televisore. Nei tempi normali guardavo al massimo un film di sera ed eventualmente qualche notiziario. Adesso faccio lavoro agevole. Già per questo ho 2 ore libere extra in quanto non devo viaggiare per raggiungere il posto di lavoro. Visto che con questo stile di vite mi è venuta anche un po’ di pigrizia in più, rispetto a prima, ecco che mi scopro più spesso sdraiata sul divano davanti allo schermo. “Nudi e crudi” è un reality show nella natura. Lasciano due persone nude nella natura con 1 attrezzo a testa, tipo coltello oppure un telo, rigorosamente senza cibo, e loro devono sopravivere in queste condizioni per 3 settimane. I posti sono diversi, per esempio savana africana, giungla sudamericana, una palude da qualche parte del mondo e posti simili. Dopo ci sono anche diversi formati con più di 2 persone, cioè vari gruppi e in quel caso gli forniscono anche un arco per la caccia, oppure la lenza per la pesca, perché la sfida dura doppio, cioè 6 settimane. Sono più numerosi e hanno più possibilità per sopravivere. Dai, fino ad oggi non ho visto nessuno morto, anche se loro spesso parlano di tale possibilità, probabilmente spinti dalla produzione per far aumentare lo share.
Ci sono episodi interessantissimi, ma anche quelli più noiosi, tutto in funzione delle persone che partecipano. Ci sono quelle brutte, ma anche belle, capaci di cavarsela ma altrettanto quelli che abbandonano la sfida dopo pochi giorni; ovviamente, è permesso interrompere l’esperienza. Ma quello che mi piace sempre è la natura, gli animali, gli uccelli e altri esseri viventi presenti nell’ambiente dove si svolge il gioco. Perché alla fine è sempre un gioco, specialmente per i telespettatori che non hanno voglia di fare niente altro, come me. In quelle condizioni spesso a limite di sopportabile, escono fuori i vari caratteri delle persone, le caratteristiche umane, l’altruismo e l’egoismo. Non dico che anche là la produzione a volte non mette il dito, ma credo che per la maggior parte delle scene non occorre spingere il comportamento dei partecipanti. A proposito, se non avete mai visto la trasmissione e dal titolo concludete che i giocatori sono nudi, ve lo posso confermare, ma… la nudità è censurata con le nuvoline non trasparenti. Al massimo potete godervi i fondi schiena soniche sono spesso esposti senza ritocchi, ma attenzione: ci sono anche quelli brutti.
Questo programma mi rilassa; ecco perché lo guardo. Non parla di niente, ma di caratteri umani e della bellezza dalla natura. Ripeto, per me è rilassante, mi svuota la testa e mi pulisce l’anima. Togliendo l’eloquenza dei protagonisti, facendo per esempio partecipare gli uomini e le donne preistoriche, quando il linguaggio quasi non esisteva, arricchirebbe ulteriormente la trasmissione, perché toglierebbe quel elemento brutto: giudicare gli altri. Queste cose non mi piacciono ed ecco perché sono diventato allergico alla TV in generale. Cosa vedi se guardi le notizie, qualche talk show oppure cosiddetti programmi di approfondimento? Un giudicare costante delle altre persone, dei comportamenti diversi da quelli largamente diffusi, dalle idee altrui che sono diverse da quelle comuni. Si rientri in questa categoria, ti offendo ogni 5 minuti almeno 3 volte, soltanto perché sei diverso, perché pensi in un altro modo. E in quelli 5 minuti usano almeno 7 volte le parole democrazia e libertà. Sì, sei libero di pensare come me. Tutto questo abusando anche la nostra bella lingua, dando significati inesistenti a certe parole. Si prendano un vocabolario per capire di cosa parlano.
Il giudicare è quasi sempre collegato con l’offendere. Noi, popolo siamo fatti così, un po’ anche geneticamente, ma certe categorie sono andate veramente oltre il limite. Uno direbbe che per i politici questo sia normale; loro sono in competizione tra di loro e devono giudicare l’operato dell’altro per comunicare agli elettori che quel altro non vale un ficco secco. Ci potrebbe anche stare, ma così si dimenticano di dire cosa faranno loro per migliorare le nostre vite che ogni giorno peggiorano, in buona parte grazie alle loro azioni, oppure non azioni. Sono particolarmente arrabbiato con i giornalisti. Uno mi direbbe che giudicare è il loro mestiere. Sono d’accordo, ma il loro mestiere è anche dare le informazioni. Loro spesso sono talmente impegnanti nell’attività giudiziaria che dimenticano di dare l’informazioni. Perché? Chi vuole capire, capisce: perché ci sono anche loro interessi nel supportare questo partito, anziché quel altro. Oggi si vende tutto, i soldi sono quasi unico carburante che porta la società in avanti. Tutti altri, non menzionati in precedenza, sono impegnati nelle reti sociali a fare cosa? A giudicare! Non vi ricordate quella frase detta da Cristo? Che scagli la prima pietra quello che non ha mai peccato. Traduco in italiano popolare: non giudicate!